Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata. |
Mons. Williamson espulso da Mons. Fellay |
Mai avremmo voluto occuparci di un caso simile, anche se temevamo che potesse succedere da un momento all'altro, ma il fattaccio è successo e ne diamo conto per dovere di carità e per rispondere ai nostri lettori. Per semplificare il più possibile il quadro, partiamo con il Alla notizia data dalla Fraternità, il mondo tradizionalista si muove e E noi? Che facciamo? Noi non vogliamo credere che si sia peccato di superiorelatria né crediamo che il criterio dell'ubbidienza possa essere avanzato da quella Fraternità fondata da un Arcivescovo che disubbidì alla massima autorità, al Papa. Noi abbiamo sincera stima di tanti (non generalizziamo) buoni preti della Fraternità e speriamo che il tutto si chiarisca al più presto e che al primo posto si ponga subito il superiore interesse della Chiesa: speriamo vivamente che ciascuno prenda coraggiosamente le opportune decisioni perché la Fraternità, proseguendo sulle orme di Mons. Lefebvre, non cessi dalla lotta contro il modernismo, per il trionfo dell'unica Chiesa di Dio e della sua Tradizione. Ringraziamo Una Vox per l'abbondante materiale messoci a disposizione. La Redazione
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi |
Comunicato Mons. Richard Williamson, avendo preso da diversi anni le distanze dalla direzione e dal governo della Fraternità Sacerdotale San Pio X, e avendo rifiutato di manifestare il rispetto e l'ubbidienza dovuti ai suoi legittimi superiori, è stato dichiarato escluso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X, per decisione del Superiore generale e del suo Consiglio, il 4 ottobre 2012.
Gli era stata accordata un'ultima dilazione per sottomettersi, al termine della quale egli ha annunciato la diffusione di una “lettera aperta” nella quale chiedeva al Superiore generale di dimettersi. Questa decisione dolorosa si è resa necessaria per la cura del bene comune della Fraternità San Pio X e del suo buon governo, conformemente a ciò che denunciava Mons. Lefebvre: «Questa è la distruzione dell'autorità. Come può esercitarsi l'autorità se bisogna chiedere a tutti i membri di partecipare all'esercizio dell'autorità?» (Ecône, 29 giugno 1987) Data a Menzingen, il 24 ottobre 2012 |
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Comunicato del Distretto d’Italia della Fraternità San Pio X Voler collegare questo triste avvenimento ad una volontà di cedimento dottrinale nei confronti della “chiesa conciliare” è puramente arbitrario, calunnioso ed ingiustificabile alla luce della dichiarazione dell’ultimo Capitolo Generale e dei recenti avvenimenti, come anche il futuro dimostrerà in maniera inequivocabile. Don Pierpaolo Maria Petrucci, superiore e tutti i sacerdoti Albano, 25 ottobre 2012 |
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Lettera aperta di S. E. Mons. Richard Williamson vescovo della Fraternità San Pio Xa S. E. Mons. Bernard Fellay Superiore generale della Fraternità San Pio X
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“Esclusione” di Mons. WilliamsonEbrei contenti, ma non troppo Riportiamo una nota d'agenzia diffusa del Congresso Ebraico Mondiale (World Jewish Congress - WJC) sulla “esclusione” di Mons. Williamson dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X. Ovviamente, la cosa non ci tocca neanche un po'… sono cose ebraiche… che riguardano solo i Giudei, ma abbiamo pensato che fosse opportuno riportare la notizia a titolo documentario e a futura memoria. Soprattutto dopo le ripetute dichiarazioni vaticane circa la impossibilità di essere veramente cattolici se si esprimono opinioni critiche nei confronti dei “fratelli maggiori nella fede”. Come accade nella vita ordinaria, a tutti gli uomini ordinari, e come ricorda il vecchio proverbio: “se gli dai il dito, si prende la mano… e il braccio”, anche i Giudei non resistono a questa tentazione accaparratoria. Ad ogni concessione vaticana è sempre seguita una puntualizzazione che chiedeva di più. E il Vaticano non si è fatto indietro… anzi… si fa sempre più avanti. Il questa questione di Mons. Williamson, i Giudei dissero la loro già nel 2009, suscitando gli sproloqui filoebraici di tanti prelati e le famose e pietose dichiarazioni del portavoce della Sala Stampa Vaticana. Non poteva mancare, quindi, il becco ebraico in questa nuova succulenta pietanza della “esclusione” di Mons. Williamson dalla Fraternità. Né poteva mancare, in questa nota del WJC, la regolare direttiva per il Vaticano: se la Fraternità non accetta la visione ebraica… pardon… filo-ebraica dei nuovi preti della neo-Chiesa conciliare… non fatele mettere piede inVaticano! Ma, visto che i Giudei si permettono di emettere direttive per i cattolici, ci siamo detti: perché allora noi, che non siamo il Vaticano, ma dei semplici sprovveduti fedeli di Nostro Signore Gesù Cristo, perché non proviamo ad elargire qualche consiglio… tanto non ci costa niente… e quelli a cui lo elargiamo se ne infischiano? E abbiamo pensato di consigliare ai dirigenti della Fraternità San Pio X di non mettere piede in Vaticano fino a quando i prelati ivi residenti non abbiano cambiato opinione sui Giudei, sugli Ebrei, sui “fratelli maggiori” e su diverse altre piccole cosucce che stanno ogni giorno di più riducendo la povera Barca di Pietro in una tinozza bucherellata e sbrindellata su cui volteggiano nugoli di uccellacci pronti a soddisfare le loro incoffessabili bramosie. Kyrie eleison. |
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24 ottobre 2012 Il capo del World Jewish Congress (WJC), Ronald S. Lauder, ha accolto con favore l’espulsione del vescovo Richard Williamson da parte del gruppo cattolico separato Fraternità San Pio X (FSSPX), ma ha detto che questo si sarebbe dovuto fare anni fa e “non serve per ripristinare la credibilità di questa organizzazione”. Lauder ha dichiarato: “È bene che il seminatore di odio e negatore dell’ultimo olocausto, Williamson sia stato finalmente relegato nel deserto, ma questa è una decisione che la dirigenza della FSSPX avrebbe dovuto prendere anni fa, quando il chierico ha apertamente negato l’esistenza delle camere a gas. Adesso è troppo poco e troppo tardi. Le ragioni addotte oggi per l’allontanamento di Williamson non parlano del danno che quest’uomo ha causato attraverso la diffusione di invettive contro gli Ebrei e altri, sia dal pulpito, sia attraverso la sua lettera settimanale e le sue dichiarazioni ai media.” Nel 1989, in un discorso nella chiesa di Notre-Dame-de-Lourdes, a Sherbrooke, Canada, Williamson ha sostenuto che "Non vi è stato un ebreo che sia stato ucciso nelle camere a gas. Sono tutte bugie, bugie, bugie”. In un’intervista alla televisione svedese, concessa in Germania alla fine del 2008, ha ribadito la sua visione. Il presidente del WJC ha detto che anche se non tutti i membri della FSSPX sono antisemiti come Williamson, il gruppo è ancora alle prese con la questione dell’antisemitismo nei suoi ranghi e in qualche modo con coloro “che continuano a considerare gli Ebrei come la personificazione dell’Anticristo”. Lauder ha ringraziato Papa Benedetto XVI e il cardinale Kurt Koch, il prelato vaticano incaricato delle relazioni con gli Ebrei, per la loro condanna inequivocabile delle tendenze antisemite nella Chiesa. “Conosciamo la posizione del Vaticano su questo. Quello che non sappiamo è se la dirigenza della FSSPX è d’accordo con essa. Fino a quando la Fraternità San Pio X non prenderà una posizione chiara, non dovrebbe essere riammessa nel seno della Chiesa cattolica” –ha sottolineato Ronald Lauder. In una dichiarazione rilasciata mercoledì, la FSSPX ha detto: “Mons. Richard Williamson, avendo preso da diversi anni le distanze dalla direzione e dal governo della Fraternità Sacerdotale San Pio X, e avendo rifiutato di manifestare il rispetto e l'ubbidienza dovuti ai suoi legittimi superiori, è stato dichiarato escluso dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X”. La Fraternità di tradizionalisti, che si è staccata dal Vaticano più di due decenni fa per le sue riforme, ha detto che la decisione è stata presa il 4 ottobre 2012. Williamson è uno dei quattro vescovi consacrati dal vescovo Marcel Lefebvre a Ecône, in Svizzera, nel 1988, contro gli ordini del Papa Giovanni Paolo II, che in seguito li scomunicò. Nel gennaio 2009, Papa Benedetto XVI ha revocato la scomunica dei quattro. “Grazie a Dio la saga Williamson sarà presto alle nostre spalle, una volta che il tribunale di Ratisbona deciderà per la sua condanna per negazione dell’olocausto”, ha detto Lauder. |
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